Fu una grande manifestazione di massa. Migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici affluirono in Piazza della Costituzione (allora era ancora un campo aperto più che una piazza). Il comizio si svolse nella massima compostezza. Ma la polizia volle colpirci ancora.
Pur avendo dato nei giorni precedenti alla Festa assicurazioni della nostra correttezza fino ad accettare di rinunciare al corteo e di ritirare tutte le bandiere al termine del comizio stesso, il Commissario di Polizia di allora, dr. Brancaccio, noto per il suo livore antioperaio, schierò in via della Repubblica nei pressi dell’incrocio con via Fucini alcune centinaia di poliziotti armati di tutto punto. La grande massa dei partecipanti al comizio, forzatamente, per rientrare alle proprie case, doveva transitare per via Petrarca e sfociare dove la polizia si era appostata. Erano tanti, ma composti.
Vi era molto entusiasmo per la grande manifestazione effettuata e quindi si cantavano gli inni dei lavoratori. Niente poteva far prevedere l’attacco violento che fu sferrato a colpi di manganello e di catenelle. Vi furono decine di contusi e oltre 50 fermati. La sarabanda si allargò a tutto il centro della città. Vi furono incursioni e caroselli per oltre due ore. Al pomeriggio alla presenza dei Parlamentari della Circoscrizione fu tenuta un’altra grande manifestazione di protesta in un locale chiuso come risposta alla violenza della mattina. Molti dei fermi furono tramutati in arresti.
E la Direzione dell’llva, per non essere da meno, licenziò per “assenza arbitraria” otto lavoratori che si trovavano tra gli arrestati e che pur non avevano commesso nessun reato.
(A.Morelli – La Camera del lavoro dal 1954 al 1959 -1979).