Aronne PECORINI

 

   Figlio di Francesco e Clementina Gabrini, fratello di Mosè, Aronne Pecorini nasce a Roccastrada il due settembre 1882. Operaio, abita a Roccatederighi ed è iscritto al P.R.I.   “Assiduo frequentatore di cerimonie di carattere antinazionale”, versa un contributo al giornale anarchico «L’agitatore» di Bologna, che ne rende pubblicamente conto l’otto maggio 1910, inducendo il Ministero dell’Interno a chiedere alla Prefettura di Grosseto informazioni su di lui.  Cinque anni dopo Aronne viene chiamato alle armi e mandato al fronte, dove rimane fino alla sconfitta dell’Austria-Ungheria.  Di corporatura “leggermente robusta”, ha gli occhi castani e i capelli brizzolati e risulta in grado di organizzare e dirigere azioni sovversive.

Emigrato in Francia dopo la marcia su Roma e stabilitosi Homecourt , aderisce al P.S.I. massimalista e sostiene generosamente negli anni seguenti le iniziative del partito e l’«Avanti!».  Così nel 1930 versa cinque franchi per il giornale, insieme a Adolfo Catoni, Collatino Meucci, Raffaello Vannini, Pietro Campana, Gaetano Capitani, V. Galgani, A. Maffei, S. Assirelli, F. Bartaletti, L. Bernardi e altri esuli dimoranti a Auboué. L’organo del P.S.I. li segnala il 25 maggio, titolando: “Dall’Italia schiava, da Nizza, dal Belgio, dalle miniere dell’Est, i proletari si stringono intorno al loro giornale”.   Nel 1931 offre cinque franchi per l’«Avanti!», salutando il vecchio poeta esule Antonio Gamberi, insieme a Adolfo Catoni, Bandino Bartolucci, S. Assirelli, Gaetano Capitani ed altri compagni.  Il giornale registra la somma il 17 maggio, titolando: “L’Avanti!” è l’orgoglio dei proletari socialisti italiani ma la sua vita è affidata soltanto al loro spirito di sacrificio”.

Incluso nella «Rubrica di frontiera» per la perquisizione e la segnalazione, è oggetto, il 25 gennaio 1935, di un telegramma-posta, mediante il quale l’Ambasciata fascista di Parigi chiede al Consolato di Nancy quale condotta tenga e ne ricorda il temperamento risoluto di cui ha più volte dato prova quando viveva a Roccatederighi. Segnalato nel 1937 come un “accanito antifascista e antitaliano, capace di una certa propaganda fra i compagni di lavoro”, Aronne è, nella primavera del 1939, sempre abbonato all’«Avanti!» massimalista, insieme a Ugo Baldaccini, Collatino Meucci, Gaetano Capitani, Giuseppe Mazzini, Carlo Milanese e Giovanni Bottaioli, e il 30 giugno 1939 la sua iscrizione nella «Rubrica di frontiera» è confermata dalle autorità fasciste grossetane. Ancora oltr’Alpe durante la seconda guerra mondiale, dimora a Auboué nel settembre 1942.

 

 

Scheda di Simonetta Carolini, Fausto Bucci, Luigi Paselli