Testimonianza di Gaetano Rizza sulla strage nazifascista di Guardistallo.
Venturina li 1/7/1944
Oggetto: Relazione
Io sottoscritto RIZZA Gaetano classe 1911 residente a Livorno. Nato il 14 giugno ad Avola (Siracusa)
Dichiaro
Che giovedi 29 c.m. alle ore 7 e mezzo io e mia moglie con in braccio il mio bambino Vincenzino di mesi 8 mi trovavo nascosto nella maccha delle Cerratelle (Guardistallo) dal punto dove mi trovavo ho veduto insieme alla moglie che 55 (cinquantacinque) civili di nazionalità Italiana tra i quali tre donne, sono stati sequestrati da 60 (sessanta) Tedeschi, dopo averli fatti inquadrare, li hanno muniti di pale e picconi, gli hanno ingiunto di scavare una fossa lunga circa 15 metri, dopo di chè li hanno messi in fila di fronte a loro, ad un comando dell’ Ufficiale immagino Comandante del gruppo di tedeschi, i quali erano appartenenti alle S.S., hanno impugnato le armi ( tutti fucili mitragliatori ) al comando di un urlo dell’ufficiale si sono messi a sparare contro i civili, uccidendoli tutti o quasi. Dopo che è stato fatto il barbaro gesto, i soldati delle S.S., per assicurarsi che erano tutti morti, infilavano due dita negli occhi degli scampati, certamente feriti, mi accorsi che qualcuno era sempre vivo, ma per poco che con altra raffica di fucile mitragliatori lo hanno finito. Mi sono tenuto nascosto, fino a che non sono sopraggiunte dopo circa 25 ore che me ne stavo anscosto in detta macchia, le avanguardie di pattuglie Americane, le quali mi hanno liberato dall’incomodo nascondiglio per il mio bambino.
Altri numerosi civili nascosti in un rifugio, sono stati salvati mercè il pronto intervento del parroco di Guardistallo.
Il dichiarante e la moglie
Rizza Gaetano
Rizza Anna