Nato a Monterotondo Marittimo il 23 agosto 1891, fa l’operaio generico in un cementificio, prima di trasferirsi, al principio del 1908, a Piombino, dove viene assunto negli Altiforni del ferro. Membro del Gruppo anarchico Pietro Gori, sottoscrive, nel novembre 1908, una piccola somma in favore de «L’alleanza libertaria» di Roma, insieme ai compagni di ideale monterotondini Armelindo Benincasa e Alessandro Cinci, ambedue residenti a Piombino.
Nel 1911 partecipa al grande sciopero dei lavoratori siderurgici di Piombino e dell’isola d’Elba, dimostrandosi “attivissimo” nella lunga e drammatica lotta che oppone il proletariato locale al trust siderurgico. Nel 1922, dopo la violenta morte del fascista Salvestrini, Agostino emigra in Belgio per sottrarsi alle bastonature e alle purghe degli schiavisti in camicia nera e qualche tempo dopo si unisce in matrimonio con la cittadina vallona Emilie Camille Goffré. In seguito ospita l’anarchico piombinese Adriano Vanni (reduce dalle carceri italiane, dopo la condanna subita per i moti di Piombino del 26 giugno 1920) e lo aiuta a trovare un’occupazione presso gli Altiforni di Montigny – le – Tilleul.
Nel 1928 fa il cementista per la Società Marbraggio e frequenta Muto Murzio e altri compagni di fede, ritenuti pericolosi dalle spie fasciste. Nel 1931 viene raggiunto in Belgio dal padre Amedeo e nel 1933 la misura di perquisizione e segnalazione, con la quale è iscritto da alcuni anni nella «Rubrica di frontiera», viene aggravata dai fascisti italiani in quella di fermo. Nel 1934 continua a svolgere attività rivoluzionaria contro la dittatura di Mussolini e nel 1943 risiede nella città belga di Charleroi, ostile – come nel passato – al regime fascista.
Fonti: ACS, CPC, ad nomen; «L’alleanza libertaria», n.27, 27 nov. 1908.
( Scheda di Fausto Bucci e Michele Lenzerini per www.radiomaremmarossa.it ).