Figlio di Felice e di Assunta Prinelli, nasce a Sarzana (SP) il 15 aprile 1878 e fa l’operaio. Anarchico, è condannato dal Tribunale di Sarzana, il 15 settembre 1897, a 2 anni e 6 mesi di reclusione per associazione a delinquere e dalla Corte di Assise di Genova, il 27 luglio 1898, a 6 anni e 3 mesi di reclusione per omicidio.
Rilasciato il 12 novembre 1900, viene schedato dalla Prefettura di Genova 8 giorni dopo. Il “cenno biografico” recita che ha frequentato la scuola di disegno per 3 anni, che è un discreto lavoratore e si comporta bene in famiglia; riscuote però fama di teppista e di violento e frequenta i pregiudicati e gli anarchici, fra cui il fratello Pilade, anch’egli schedato, Giovanni Batteri, Guglielmo Coleva e altri. “Ascritto al partito anarchico, del quale è uno dei più ferventi gregari ed al quale è sempre appartenuto”, non esercita nel movimento grande influenza, “ma è però tenuto in conto come uno dei migliori gregari perché ardito e pronto all’azione”.
Cagnoli ha letto e legge – continua la Prefettura – «La parola dei poveri», «L’era nuova» di Paterson, «Avanti!» di Milano e «Lotta di classe» di Milano.
Dieci anni dopo il sovversivo sarzanese professa ancora idee anarchiche e nel 1911 è ritenuto pericoloso, come recita l’ “elenco allegato al n.1049 del 16.I.1911”.
Chiamato alle armi nel 1917 e assegnato al 141° battaglione di milizia territoriale di stanza a Livorno, muore a Sarzana il 5 ottobre 1918, di febbre spagnola.
Fonti: ACS, CPC, ad nomen.
( Scheda di Claudio Gregori e Gianfranco Piermaria per www.radiomaremmarossa.it )