Nato a Livorno il 21 gennaio 1887, Gisberto Catarzi ( spesso trascritto manualmente o rintracciato come Gilberto Catarsi ) faceva l’operaio e nel primo dopoguerra lavorava nel cantiere Parodi Delfino. Residente nel quartiere di Montenero, era coniugato con Gismonda Fiorini.
Anarchico ed esponente del gruppo libertario “Carlo Cafiero” di Montenero, si occupava della diffusione della stampa anarchica e della raccolta delle sottoscrizioni fra i compagni ed i simpatizzanti. Ed in veste di ‘collettore’faceva pervenire scrupolosamente le somme raccolte al periodico pisano <<L’ Avvenire Anarchico>>, che il 13 ottobre 1919 rese conto delle otto lire speditegli da Catarsi, il 13 agosto 1920 delle tre lire mandategli ed il 17 giugno 1921 delle 21 lire trasmessegli sempre dal compagno livornese.
Nel 1920 Catarsi appose la sua firma sotto una diffida diramata dal Gruppo C. Cafiero nei confronti di un certo Becherucci, diffida che apparve sul <<Il Libertario>> di la Spezia il 18 luglio.
Il 31 luglio 1922 l’ Alleanza del lavoro proclamò lo sciopero generale antifascista in tutta la penisola nel tentativo di arginarle a montante marea squadrista. Lo stesso giorno le bande fasciste confluirono da varie parti della Toscana a Livorno, non ancora sottomessa dai briganti nerocamiciati, e nella città portuale installò il suo quartiere generale e operativo il segretario regionale dei fasci toscani, il sedicente conte o marchese Dino Perrone Compagni.
Nei giorni seguenti tutte le sedi delle organizzazioni politiche e sindacali proletarie di Livorno, dell’Ardenza, di Antignano vennero devastate e distrutte e molti livornesi (militanti di sinistra o semplici cittadini, come Bruno Giacomini, Pietro e Pilade Gigli, Oreste Romanacci, Filippo Filippetti) furono trucidati vigliaccamente per strada o persino nelle loro abitazioni, invase con la violenza dagli ‘italianissimi’.
Quanto a Gisberto, egli venne vilmente assassinato il 4 agosto 1922 a Livorno, in via Palestro, dalle camicie nere che lo ferirono mortalmente alla regione scapolare destra mentre, in compagnia della moglie, stava recandosi in una rivendita di carbone.
Sepolto al cimitero dei ‘Lupi’ e più volte commemorato dopo la caduta di Mussolini d ai compagni di ideale che diffusero alcune cartoline con la sua immagine e quella di Filippo Filippetti, gli fu intitolato nel 1945 il Gruppo anarchico di Livorno-Montenero.
(Scheda di Simonetta Carolini, Fausto Bucci, Aldo Montalti)