Nato a Montalcino (Siena) nel 1870, fa il minatore a Massa Marittima e professa idee anarchiche. La prima traccia del suo impegno sovversivo risale al gennaio 1898, quando versa una piccola somma in favore de «L’agitazione» di Ancona, insieme ai socialisti e anarchici Gaetano Poli, Cesare Giani, Americo Androvandi, Giuseppe Norfi, Ugo Franchini, Vittorio Carli, Giuseppe Petri, Viriato Comparini, Garibaldo Betti, Enrico Bianciardi, Luigi Guarguaglini, Vittorio Panerati e Emanuele Picchianti. Il 21 aprile 1898 firma – con Enrico Bianciardi, Cesare Giani, Alberto Zelini, A. Galeotti, Ugo Franchini, Genesio Latini, Giovanni Cocchi, Luigi Bartolozzi e Giovanni Attilio Norfi – un telegramma contro lo scioglimento del movimento anarchico, che i procuratori del Regno intendono equiparare a “una associazione a delinquere” e contro il processo a carico Errico Malatesta, Alfredo Baiocchi, Ciro Bersaglia, Antonio Petrosini e altri esponenti libertari, che sta per iniziare a Ancona. Il telegramma è destinato all’avv. Pietro Gori e il documento di protesta, con i nomi di migliaia di anarchici italiani, appare su «L’agitazione» di Ancona, che lo fa circolare come suo supplemento straordinario. Nel 1912 Nozzoli risiede ancora a Massa Marittima, insieme al figlio Moglio, che, più tardi, aderirà anch’egli al movimento libertario.
(Scheda di Fausto Bucci, Gianna Ciao Pointer, Claudio Gregori)