1875
ORBETELLO – Nasce Angelo Miliani. Bracciante, trasferitosi a Scansano, anarchico attivo già dal secolo precedente. Ammonito per propaganda antifascista nel dicembre 1926, viene prosciolto nel 1929. Muore nel 1939 (CPC).
1878
BAGNORE– I carabinieri uccidono David Lazzaretti, il ”profeta” dell’ Amiata, mentre si trova in testa ad un corteo di giurisdavidici, i seguaci della sua comunità, interessante commistione tra il cristianesimo delle origini ed il socialismo primordiale. Si chiude così il sogno e la speranza della ‘montagna incantata’ (OdT).
1880
LIVORNO– Nasce Gilda Coen, ebrea deportata dai nazifascisti e deceduta ad Auschwitz (EIT).
1904
GROSSETO – Nasce Libero Bianciardi, partigiano combattente inquadrato nelle formazioni del Partito Liberale Italiano (ANPI Roma).
1913
PONTE a EGOLA – Nasce Odsvaldo Tempesti, antifascista processato dal Tribunale Speciale del Fascismo (CPC ex IDA).
1921
GAVORRANO – La fonte (SQU) parla di ”altro Ardito del Popolo ucciso”.
1922
CAMPIGLIA Marittima – Verso le 22, alcuni fascisti provenienti da Venturina entrano nella bottega di Alberto Ferrari in loc. Ulceratico per comprare del tabacco: quando escono qualcuno spara su di loro ferendo gravemente Libero Turchi a un polmone ed alla colonna vertebrale (14 anni, morirà il 9 settembre all’ospedale di Pisa) e Gino Bartoli ad un braccio. Altri proiettili colpiscono, più tardi, alcuni fascisti accorsi di rinforzo insieme a dei carabinieri e resta ferito al torace il segretario del fascio di Campiglia Marittima, Pietro Pelamatti. Nelle ore seguenti vengono arrestati i sovversivi Ciro Mattioli e Quinto Tagliaferri, mentre sono devastate le case di Giuseppe Mattioli e di Giuseppe Parenti (RLL).
1942
FOLLONICA – Si chiude con un “non luogo a precedere” il processo per disfattismo politico contro il frate dei padri filippini Luigi Del Bono detto Gino – cappellano militare – che nel maggio di quell’ anno era stato denunciato da alcuni insegnanti fascisti follonichesi in quanto nel corso di una predica avrebbe affermato che ” l’unico vero maestro è Cristo, tutti coloro che predicano cose nuove sono dei cialtroni, il mondo politico è immorale … “. Sembra che i fascisti abbiano successivamente ritrattato al momento della richiesta della pena che avrebbe potuto prevedere anche ergastolo o pena di morte.
1943
BOCCHEGGIANO – Avvertiti dai compagni di Prata, i minatori boccheggianesi si astengono 24 ore dal lavoro: lo sciopero ha come parola d’ordine la pace mondiale (TMV). A Boccheggiano un lungo corteo di minatori si muove al canto de L’Internazionale (CR). I Reali Carabinieri interrompono un corteo di lavoratori (LUA).
CHIUSDINO – Grande sciopero alla miniera di antimonio delle Cetine, molto importante per la produzione fascista di guerra. Un ruolo organizzativo importante lo svolge il comunista Bernardo Pocci. Sono 125 i dipendenti della miniera che rifiutano l’ingresso al lavoro. 52 i minatori arrestati e denunciati al Tribunale militare di Firenze. L’episodio avrà una conseguenza fondamentale per il proseguo della lotta antifascista in Val di Merse e segna un punto di convergenza tra gli interessi dei lavoratori della zona e gli obiettivi perseguiti dalle avanguardie comuniste (PVM).
NICCIOLETA – Anche i minatori niccioletani entrano in sciopero per chiedere la pace (TMeS).
1944
CASTELFRANCO di SOTTO – Nel territorio comunale, Romeo Biagi (55) è vittima dei nazifascisti (Progetto Memoria – Regione Toscana).
GELLO – Soldati SS, nell’aia di una casa colonica, fucilano senza motivo Giacinto Del Moretto (1893) e 4 sfollati: Bucchioni Giuseppe, Ernesto Di Fonzo, Curzio Palla e Giovanni Giorgi. Poi costringono il figlio Dino Del Moretto, quattordicenne, a scavare la fossa e sotterrarli (RMAA). In realtà, per questa fonte il fatto avverrebbe il 19 agosto ma qui si prende per buona la data posta sulla lapide tombale di G. Del Moretto all’interno del cimitero di Orzignano, per la quale il figlio Dino, un anno dopo ed in luogo imprecisato, seguirebbe la sorte paterna (RMR).