La Brigata d’Assalto Garibaldi “ Spartaco Lavagnini ”, nella sua piena efficienza, si suddivise in 9 distaccamenti dislocandosi a cavallo delle provincie di Siena e di Grosseto, zona collinosa ricca di boschi e comprendente i comuni di Monticiano, Chiusdino, Sovicille, Montalcino, Radicondoli, Murlo, Monteroni d’ Arbia, Abbadia S.Salvatore, Piancastagnaio e, per la provincia di Grosseto, Montieri, Civitella Paganico e Roccastrada. Sotto il controllo dei Distaccamenti, qui si è svolta l’attività operativa di tutta la Brigata, in appoggio alla quale si sono mossi i Gruppi di Azione Patriottica (G.A.P.) della Val d’Elsa che hanno svolto la loro opera nei comuni di San Gimignano, Colle di Val d’Elsa e Poggibonsi.
Il Comando della Brigata ha avuto sede in varie località, spostandosi a seconda dei pericoli evidenziati dalla rete di staffette e informatori su cui ogni Brigata partigiana ha necessariamente bisogno di contare: dal Montecuoio (Monticiano) al Belagaio (Roccastrada ), dai monti delle Carline (Radicondoli) al Bagatto (Montalcino) e, in ultimo, nella pineta di Tocchi (Monticiano).
Nata nel mese di novembre del 1943 da un piccolo nucleo di uomini, la Brigata andò progressivamente aumentando fino a raggiungere – dall’ Aprile 1944 – una forza di circa 850 uomini più 200 gappisti, con comandi autonomi e strettamente collegati tra loro tramite il Comando.
I Distaccamenti erano così suddivisi:
– Gruppo di Comando e addetti con 16 unità organizzate sotto il comandante “Viro” e icommissiario politico “Gastone”
– 1° Distaccamento “Borgianni e Boschi”, 110 unità comandate da “Serpente“, operante nella zona di Monticiano, Tocchi, San Lorenzo a Merse, Casciano di Murlo
– 2° Distaccamento “Gentili e Savoi” , 94 unità comandate da “Porthos”, operante nella zona della Montagnola Senese.
– 3° Distaccamento “Aldo Mari” , 105 unità comandate da “Giannino” ed operante nella zona della Alta Val di Merse.
– 4° Distaccamento “Carlo Pisacane”, 95 unità comandate da “Patria”, operante nella zona di Valle dell’Ombrone, boschi del Bugatto, Casal di Pari.
– 5° Distaccamento “Giuggioli e Parri”, 95 unità comandate da “Silvio”, operante nella zona tra Civitella Marittima e Casal di Pari.
– 6° Distaccamento “Gastone Sozzi”, 126 unità comandate da “Marcello”, operante nella zona delle Carline, Frassini, Chiusdino.
– 7° Distaccamento “Ovidio Sabatini” , 120/150 unità comandate da “Faro” e operanti nella zona del Monte Amiata.
– 8° Distaccamento Boccheggiano , 36 unità coordinate da Ideale Tognoni, operante nel comune di Montieri.
– 9° Distaccamento S.Gimignano, 205 unità gappiste operanti in tutta la Val d’Elsa
Scarsamente armati e ancor peggio equipaggiati, nei primi mesi i Distaccamenti furono costantemente riforniti di vestiario e dotati delle armi che le popolazioni locali avevano sottratte nel periodo dello sbandamento dell’ Esercito Italiano. Col susseguirsi delle azioni contro le caserme della G.N.R. e dei carabinieri l’equipaggiamento migliorò notevolmente e fu inoltre rinforzato da tre aviolanci degli Alleati (nell’ordine al Bugatto, a Tocchi ed a Montepescini).
Il finanziamento avveniva inizialmente e soprattutto attraverso la popolazione che offriva spontaneamente fondi, dopo le prime azioni anche con ciò che veniva tolto al nemico.
Numerose furono le staffette che tennero i collegamenti tra i Distaccamenti, il Comando di Brigata ed il C.L.N. senese. Vi erano anche costanti contatti con la 5^ e l’8^ Armata degli angloamericani tenuti attraverso una radiotrasmittente con cui si ricevevano direttive, si segnalavano postazioni nemiche, si indicavano i propri spostamenti per non incorrere in mitragliamenti alleati.
I sabotaggi e gli attacchi furono eseguiti inizialmente in modo spontaneo e di iniziativa della Brigata, in seguito il Comando cercò di attenersi alle direttive diramate dal generale Alexander, sinergia che fu di grande aiuto reciproco per raggiungere vittoriosamente gli obiettivi posti e per preparare una più facile strada alle truppe liberatrici.
Il Comandante della Brigata “Spartaco Lavagnini” è sempre stato “Viro” Fortunato Avanzati, mentre il ruolo di Commissario Politico venne ricoperto da “Gastone” Giovanni Guastalli.
Alla Brigata d’Assalto Garibaldi “Spartaco Lavagnini” si devono una miriade di azioni militari, scontri, sabotaggi ( 18 ponti distrutti con mine, strade, depositi, linee telefoniche ), azioni di intelligence rintracciabili su questo sito alla sezione Cronologia R/esistenza.
[Scheda di A.Montalti per www.radiomaremmarossa.it sulla base delle Fonti RSL – LRG ]